I colori sono caldi e definiti, netti eppure morbidi, si solleticano a vicenda e interagiscono tra loro. Apparentemente sembra di essere nel pieno della pittura figurativa; un bosco, una natura morta, una strada di campagna, ..soggetti noti, raccontati migliaia di volte, eppure qui resi con interpretazione personale mai banale, giocata soprattutto su una rilettura cromatica che partendo dal concreto si trasforma in una percezione.
È come se gli occhi di chi sta dipingendo, pur partendo dalla realtà, per astrazione ridefinissero le essenze coloristiche, le gamme più profonde che stanno alla base dei viraggi di colore: i blu divengono più blu, i verdi più verdi, i marroni più marroni, i rosa più rosa. Il caricamento di colore, la sovraesposizione però non altera il paesaggio, lo condensa ulteriormente, lo porta da vero a ideale e poi nuovamente nel vero.
Questo è il tratto personale più fecondo. La capacità di leggere il mondo tra lo stupito e l'ammirato, di rimandarlo nella propria memoria, di rappresentarlo e regalarlo a chi guarda attraverso una mediazione che diventa meditazione. È ricerca di bellezza, di armonia, di purezza, che si vede negli alberi fioriti, nel candore della tovaglietta stesa, nelle pannocchie deposte nel cesto, nelle sorbe mature e dolci...
E così l'immagine diventa racconto, non rimane fotografia, le foglie si piegano al vento, le erbe ondeggiano, le acque si increspano. Si intuisce un prima e un dopo, il quadro non è una monade isolata, ma è il tassello di una storia, visiva ed umana, è lo sviluppo personale e denso di un mondo relazionale tra chi guarda, dipinge e regala un pezzo del suo mondo interiore alla realtà.
Ancora più forte il piano empatico con i ritratti. L' umore vitreo degli occhi raccoglie le trasparenze dell'anima, le giocosità dei bimbi, la felice immagine di chi sta entrando nelle vita senza riserve. Riccioli scomposti, sorrisi, pelli di pesca. Bambine, giovani donne, speranze di vita restituite da un tratto che le guarda con sollecitudine e simpatia, talvolta con amore.
Ecco forse proprio dolcezza e amore sono le parole che vengono spontanee alla bocca guardando queste immagini. Amore per la vita, per le cose piccole eppure grandi che ci circondano: sia un mazzetto di mimose che una deliziosa bimba, sia un sentiero che una casa sul poggio, in questi oggetti si raggrumano sentimenti positivi, al massimo un po' malinconici, mai tormentati.
È la visione di una interiorità serena e quieta, ma terribilmente forte (ah! questi colori...), che i quadri esplicitano più delle parole.
Flavia Cellerino - Storica